mercoledì, luglio 11, 2007

Piccoli e grandi ricordi che riaffiorano...

Era da tanto che non mi facevo un giro in bici "serio".
Ed era ancora di più che mi riproponevo di andare a Torino in bici.
Si perchè per arrivarci, da Orbassano, devi passare quasi obbligatoriamente (a scanso di giri strani e lunghissimi) su uno stradone. Proprio un mega stradone, quelli da raccordo sulla tangenziale per capirci.
Infatti l'inizio di cso Orbassano, il corso che ovviamente congiunge Torino alla periferia sud, è largo 4 o 5 corsie e solitamente in auto ci arrivo a velocità piuttosto sostenuta (non la riporto per non dovermi contraddire per eccesso di velocità =P).
Ebbene oggi ho imbracciato la mia bella biciclettina da corsa, mi sono fiondato a Pasta ed ho preso speditamente la tra l'altro fantastica ciclabile che costeggia il torrente Sangone e che porta, tranquilli tranquilli, fino al ponte di Beinasco, quello che svoltando a destra ti conduce a Borgaretto.
Non ricordavo di poter andare così spedito senza troppa fatica!
Infatti confidando nel fatto che il mio contakilometri non sia ciucco avevo una media di 30 km/h, che non è alta, però considerando che sono completamente fuori allenamento e decisamente appesantito, direi che come prima volta non è male.
Ho anche rischiato di trovarmi stampato sopra un albero perchè nelle curve strette, fatte con le ruotine (tubolari) della bici da corsa ho proprio sentito le gomme che se ne andavano, un po' come quella sensazione che sentite quando perdete il retrotreno quando guidate l'auto, una sensazione spiacevolissima!!
Cmq nonostante tutto continuo tranquillamente, evitando moscerini, calabroni ed altri strani insetti e superando velocemente ciclisti (della domenica) e persone che correvano (che hanno tutto il mio rispetto, visto quanto sia difficile!!!).
Cmq arrivo trullo trullo al ponte: è verde ma un tir sta facendo svolta.
Allora decido di aspettare ma siccome girava nell'altro senso e data la mole bloccava entrambe le carreggiate mi dirigo placidamente verso Beinasco, imboccando la strada senza passare nel lato pedoni, cosa che -col traffico normale- non farei MAI!!!
Semoforo a 50 metri rosso, tutte le auto incolonnate e io godo tantissimo nel sorpassarle ferme, fregandomene della coda! Ahhh che bello!!!
Insomma supero anche le 2 mega rotondazze di Beinasco e mi avvicino al capoluogo pedemontano.
Entro in Torino e sono in cso Orbassano.
Con un po' di timore mi avventuro per il corso: si le auto vanno veloce, ma sembrano capire la mia insicurezza e nessuna mi passa accanto.
Ringrazio in cuor mio tutti quelli che mi hanno agevolato nelle manovre.
Alla fine supero lo svincolo per l'imbocco della tangenziale sud e mi ritrovo nel primo tratto rettilineo del lunghissimo cso omonimo alla mia città.
Imbocco ovviamente il controviale, sicuro del fatto che ci transitino sempre poche auto.
Davanti a me vedo un signore su una bici, diciamo una di quelle bici da passeggio, per l'appunto però con le gomme sottilissime come quelle da corsa.
La mole è importante ma cavoli!! ci da dentro!
Infatti ci ho messo un casino ad affiancarmi, però quando gli sono stato a tiro per tutto dispetto ho aumentato di brutto l'andatura e mi sono proprio imposto, manco fossimo due scalatori alle prese con l'Izoard.
Comunque arrivo al semaforo e maledico le auto in coda: erano incolonnate in modo che anche io, che ero in bicicletta facevo una fatica del diavolo a passare; tra auto ferme, auto parcheggiate e quelli incolonnati in attesa del verde arrivo davanti al Motorvillage Mirafiori, la nuova struttura della Fiat. Butto un occhio alle spalle e proseguo, stando ben attento all'incrocio.
Adesso però viene il bello: mi sono finalmente accertato di quanto le strade in Torino siano mal progettate.
Stavo procedendo in strada ben accostato sulla destra e per la prima volta ho avuto modo di appurare che i tombini, come nel tratto precedente di strada, di cui mi ero già avveduto anche in auto, si trovino a lato, con il centro strada, quello tra i due sensi di marcia, decisamente sopraelevato, in modo che la pendenza faccia colare l'acqua ai bordi!!
Scelta sensata ma decisamente inopportuna per i ciclisti!!
Ora qualcuno potrebbe farmi notare che c'è un mega marciapiede e forse una parte di questo è addirittura dedicato alle bici, ma purtroppo, siccome non ci passo mai, non ci ho fatto caso.
I primi tombini, ahimè, sono stati miei: uno non l'ho visto e ci sono finito dentro prendendo una sonora botta al sedere, il secondo l'ho preso alzandomi però dal sellino, il terzo stessa manovra, il quarto l'ho saltato alzando la ruota anteriore.
Poi mi sono stufato: le auto si stavano incolonnando al semaforo però mi passavano accanto quasi senza rispetto.
A me sta cosa da ai nervi e così ho iniziato a evitare i tombini ponendo la mia ruota anteriore più verso il centro della carreggiata e arrivando a 10-20 cm massimo dalle auto che mi si affiancavano.
Tutto questo in movimento (pazzo...lo so!! =D).
Cmq evito tutti i tombini sul mio tragitto e continuo ad andare ad una velocità sostenuta.
Davanti a me vedo un pullman.
Allora...già un pullman è grosso, specie quelli doppi, però volete mettere quando lo confrontate ad una bicicletta???
Siccome arrivavo veloce e non mi andava di frenare, rimanendo intossicato tra auto e bus e attendere il verde mi sono detto: *Alzo un po' la ruota davanti, sposto il peso e mi trascino dietro la bici*.
Non l'avessi mai fatto!!!
Innanzitutto il gradino sembrava lo facesse apposta: fino a lì era bassissimo, da quel momento in poi le sue dimensioni aumentavano!
Questo ha fatto si che io ritardassi sempre di più la manovra per trovare un punto favorevole.
Arrivato quasi contro al pullman ho pensato *Adesso o mai più!* e mi sono lanciato.
La mia gomma anteriore ha fatto quello che le chiedevo, ma quella dietro, non essendo larga nè tantomeno "taccata" come quelle comuni da mountain bike non ha fatto presa e si è limitata a strisciare la sua spalla contro il gradino, ben guardandosi dal superare l'ostacolo.
Così ho capito, in una frazione di secondo, che avrei perso il controllo del veicolo (povera bici =( ), mi sarei fatto un volo e mi sarei stampato da qualche parte!!
Azzo!!
Purtroppo così è stato: il manubrio ha iniziato a tremare, ho perso il controllo, la bici mi si è intraversata e mi sono trovato gambe all'aria. Sono atterrato quasi subito, con mani, piedi e ginocchia!
Pensavo peggio, pensavo che mi sarei trovato la bici schiacciata addosso, con un dolore lancinante dato dal ritrovarmi, che so, il manubrio contro lo stomaco o la ruota che mi schiacciava un arto col resto del mio corpo sopra.
E invece no: la mia bici a mezzo metro dal mio corpo, io intero, a posto, solo un po' ammaccato e con un certo spavento.
Avevo già impresso in mente il colore e la forma delle luci posteriori del pullman!!! =D
Fortuna ha voluto che cadessi dal lato del marciapiede, se no mi sarei trovato spiccicato contro il culo del bus!
Boh, io stavo bene, niente di rotto...la bici in terra...
Con nonchalance rialzo la bici, mi guardo le ginocchia, mi volto con timore dietro vedendo l'espressione del tipo in auto che mi ha visto volare e quasi con superiorità mi rimetto a cavalcioni sulla bici.
Mi sarebbe piaciuto vedere la sua espressione dopo.
Penso che chiunque ci avrebbe messo molto di più, controllandosi il corpo e poi ispezionando la bici, cercando anche di nascondersi per la figuraccia fatta.
Invece il mio tempo di reazione è stato in totale direi di non più di 10 secondi!
Ebbene ero già goduto e col ghigno malefico sul viso quando 0_o la bici non va.
La bici NON VA proprio, non si muove!!
Cavolo!!
Mi disarciono dalla cavalcatura, scendo e la tristezza mi attanaglia completamente.
Ma non per la bici, ma per non poter andarmene sprezzante allontanandomi come se niente fosse.
L'Ironman si è dovuto fermare...
Va beh...
Controllo la bici: ORROREEE, due raggi sono saltati ed il cambio è spostato di diversi centimetri all'interno della ruota, per la serie di qua non me ne vado più!
Smollo la catena, sposto il cambio...niente da fare!
Allora provo a muovermi ma niente.
Allora tolgo la gomma e controllo se è possibile rimediare per poter tornare almeno a casa.
Nada.
In quel frangente ho visto passare accanto a me un ragazzo, con occhiali da sole e lettore mp3 alle orecchie.
Avrei voluto chiedergli qualcosa, ma l'ho visto: mi ha dato una rapida occhiata quasi a chiedermi "Serve qualcosa?!?" ma non è uscito nulla dalle sue labbra.
Vaffanculo alla mia generazione!
Però cavoli, lui di sicuro avrebbe avuto un cellulare!!
Va beh...mentre ero ancora lì a trafficare con la mia bici, sempre più intenzionato a rimettere a posto la gomma ed avviarmi alla prima panchina libera nel parchetto lì vicino, mi passa accanto il tipo in bici superato prima.
Ve lo ricordate?!?
Ecco...dannazione...ma quanto tempo era passato??
Minuti, senza dubbio.
Cioè cavoli...mi sa che andavo forte davvero prima. Però lui deve aver per forza rallentato, perchè se no non gli avrei mai potuto dare tutto questo distacco!!
Cmq mi si avvicina e -anche lui- butta un'occhiata interrogativa, ma quasi più a dire "Sti ragazzi...sempre scalmanati!".
Io non accetto e lo lascio sfilare.
Raccatto baracca e burattini e me ne vado alla panchina: dannazione ci sono più vecchi che altro!
Vedo un tipo da solo su una panchina: mi sistemo per chiedergli se mi facesse fare una telefonata, visto che con me non avevo nulla all'infuori degli abiti e della bici, ma vista la sua aria poco sveglia e completamente assorta decido di lasciar perdere all'istante!
Fortuna vuole che mi si avvicina una signora, capelli corti, che porta a spasso un bel cane, di mezza taglia, rossiccio, col muso simile ad un pastore tedesco.
Visto che al collo le pende un portacellulare le chiedo se mi fa fare una telefonata.
Lei è gentilissima: mi guarda e mi chiede se mi sono fatto male. Io sorrido e la tranquillizzo dicendole che non mi sono fatto assolutamente niente, che è solo un graffietto ma che il mio mezzo è inservibile e chiedendole se posso chiamare a casa.
Lei mi risponde che non ci sono problemi e così le chiedo se può però fare tutto lei perchè ho le mani tutte sporche di grasso.
Lei accetta e compone il numero.
Sorridendo mi dice però che è meglio se parlo io anche perchè chissà cosa avrebbero pensato i miei se avesse parlato lei...avrebbero preso un colpo!!
Così -GENTILISSIMISSIMA- mi avvicina il telefono all'orecchio sinistro ed io parlo con mia madre.
Terminata la chiamata, che ho cercato di fare il più breve possibile ringrazio la signora e lei mi risponde dicendomi "Tranquillo, anzi se hai bisogno di qualcos'altro..." cioè, dannazione, ma dove le fanno queste persone???
Devi cadere da una bici per conoscere gente così???
Le sorrido e mi scuso del disturbo, dicendole che le avrei anche pagato la chiamata ma non avendo assolutamente niente con me...
In realtà volevo esporre lo stesso concetto ma con una frase tipo "Mi piacerebbe poterle offrire un caffè, ma purtroppo...".
Peccato: di gente così ce n'è davvero poca e quando la incontri non hai mai la battuta pronta.
Beh, spero che la signora abbia capito e che mi scusi se sono stato un po'...come dire...freddo e conciso nella mia conversazione, ma ero ancora scosso per il danno alla bici.
Anzi se legge queste parole vorrei sapesse che se ci fossero più persone come lei anche solo a Torino saremmo tutti migliori!
Come se non bastasse anche lei se n'era accorta e mi aveva detto:"Eh...è che costano quei cambi lì!" ed io "Già, ha ragione" ammiccando tristemente.
Beh in parole povere poi i miei sono venuti a prendermi in auto, ho caricato la bici, mi sono pulito le mani alla fontana, asciugate con un pezzo di giornale e via a casa.
Ritorno divertente...cercavo di spiegare ai miei la dinamica del piccolo incidente, sentendomi quasi in colpa per non essermi fatto nulla ed aver quasi distrutto la bici.
Va beh.
Arrivato a casa mi sono disinfettato il ginocchio: proprio un graffietto inutile, nemmeno buono per una cicatrice.
Nemmeno il disinfettante bruciava. Mah...
E adesso...
E adesso mi trovavo disteso sul letto, con le unghie sporce di nero, ma non perchè sono zozzo, anzi: sono corte, ben tenute, tipiche di chi cmq non fa lavori pesanti e cura le sue mani.
Però hanno ancora i segni di quel grasso per catene che è duro da mandare via sotto le unghie, anche coi detergenti abrasivi da manovale o metalmeccanico.
Mentre mi guardavo le mani sorridevo pensando che dovrei tenere il ginocchio alzato, per evitare cmq di sporcare il lenzuolo, visto che la ferita è piccola ma ancora non del tutto rimarginata.
E mentre ero così, in questa posizione, ho ripensato all'ultima volta che mi sono sbucciato le ginocchia...ero al mare, in compagnia di due sorelline, a fare una pazza corsa con i risciò!
Ahh Bibione...con il profumo della salsedine e della pinete!!
Ehhehh...in compagnia di una certa persona che ancora adesso veramente attende le foto della sua laurea.
Beh dai...pensavo che potrei mettere una sua foto proprio adesso...
Io lo faccio, al limite verrò censurato e pregato di toglierla.
Vorrà dire che se verrò sollecitato in tal senso la rimuoverò.
Per il momento eccovela!
Ah...e quando vedete un tipo in bici...lasciategli strada!! =)

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Beh non aggiungo altro all'episodio; perchè poi dici che ti porto sfiga...Cmq quel caffè a quella signora lo puoi ancora offrire...Io ho in memoria il suo numero perchè mi hai chiamato dal suo cell!Poi ti chiamo e te lo do.
A più tardi

Anonimo ha detto...

..vedi, a fare lo spavaldo!!! :D :D Però questa volta l'hai presa con più coraggio!!!! ihihihihi!!! Riguardo alla foto...che paffuta che sembro...sigh :(

MaX ha detto...

Cosa vorresti dire, scusa?!?
Come sarebbe a dire con più coraggio?!
L'altra volta che coraggio dovevo dimostrare? Avevo le ginocchia in frantumi, sangue che colava e non ho detto beh, se non poi sentire dolore perchè qualcuno mi ha medicato con ALCOL ETILICO!! Insomma...
Cmq ti informo che non mi sono mai preoccupato del male che mi sono fatto.
Tsk...ste donne! Puff!!!