domenica, giugno 29, 2008

Voglia di parlare al mondo

Arrivo in auto, tranquillo.
E' l'una di notte, posteggio ai soliti giardini, parcheggio facile, il motore che emette il suo rumore ritmico, dolce. Ac/Dc in sottofondo. Spengo la radio.
I fari puntano nel vuoto, una macchia indefinita di luce nel verde del giardino.
Poi spengo con un po' di malinconia le luci, poi è la volta del motore.
Chiudo dolcemente le portiere, i finestrini abbassati.
E' fantastica la sensazione dell'auto. Lo è sempre stata ma negli ultimi giorni lo è di più. Vado al marciapiede.
Sono due passi.
Di numero.
Mi siedo. Le ginocchia quasi al petto.
Cambio posizione, devo stare comodo.
Distendo una gamba e l'altra la tengo piegata.
Mi ci vorrebbe una sigaretta, ma non fumo.
Mi ci vorrebbe altro, ma non mi va.
Ho un cappello, quello da artista francese, naturalmente nero.
E' strano, mi sento vivo. Come da tempo non mi sentivo.
VIVO.
Ho voglia di respirare a pieno l'aria della sera. Mi piacerebbe trovarmi al mare, si. Ecco cosa mi manca: il rumore delle onde in lontananza e quel leggero brivido sulla pelle procurato dalla sabbia alzata da un leggero venticello estivo.
E mi manca mia cugina.
Strano. E' tanto che non la sento eppure mi manca adesso.
Come mai?
Vacanze, queste sconosciute.
Ne avrei davvero bisogno. Sono praticamente due anni che non ne faccio e studio senza sosta. Sono stanco. Davvero. In parte svogliato. Hanno fatto di tutto per farmi sentire poco considerato.
Ma non importa, al solito ci sbatto la testa come un mulo. Che simpatico animale...
Non è facile spezzarmi effettivamente.
Ma ci riesco da me.
Non importa però perchè in questo periodo di riflessioni tutto ha un sapore diverso, un sapore di novità. Il sapore di ciò che non sai come finisce, che non è destinato, che non conosci. Oggi mi sono anche sentito ignorante. Era tanto che non succedeva ed è servito a riportarmi a terra. Ogni tanto mi sento quasi un dio e non mi fa bene. Il potere logora. O forse logora chi non ce l'ha.
Beh io sono talmente superbo da aver pensato di averlo e mi sono logorato due volte.
Seghe da neurobiologo.
Un anno è quasi trascorso e forse inizio a capire tutto solo in questi ultimi tempi. E sono felice. Si perchè finalmente gestisco le cose come vorrei. Non tutto va come deve andare, ma va come preferisco tra le opportunità che ho.
Uscita con gli amici. Finalmente sono AMICI, con la A maiuscola.
E se ci tengono me lo devono dimostrare.
L'amicizia è un bene troppo grande per darlo per scontato.
E anche l'amore. Un'altra grande parentesi andrebbe aperta ma non è il caso.
Tutto va.
Semplicemente va. Non c'è bene, non c'è male.
Dipende solamente da come si vuole osservare la scena.
Mi sento libero e la cosa mi piace.
Sono contento perchè posso sbagliare e per una delle poche volte nella mia vita sento che gli altri possono capire che POSSO sbagliare.
Ne sono fiero!!
Io, quello che se fa una cosa tanto non sbaglia di molto, Io, quello che comunque rimane con la testa sulle spalle, Io, quello che non ti dirà mai di no.
E chi lo ha detto?
Io ho sempre sostenuto che la mano sul fuoco non la metterei nemmeno per me stesso.
Bella serata, sisi.
Ce ne fossero così.
Mi spiace solo di essere a casa e di avere caldo.
Ma sogno il mare, e la spiaggia, e la compagnia leggera di chi è in vacanza.
Il vento la sera, l'acqua calda dei bagni a mezzanotte, i profili splendidi delle ragazze in costume, che d'estate sono tutte belle.
Non è un pensiero volgare, anzi dolce, da sorriso.
Mi piace ricordare alcune estati.
Mi piace pensare che sono un idiota e che certe volte...
Ma non importa. Il bello è sbagliare.
E non è utile sbagliare perchè -come in tanti sostengono- sbagliando s'impara: è bello sbagliare perchè è divertente.
ECCOME!

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